Gestire un’organizzazione che fa “business” è una delle attività più difficili che si conosca.

Occorre costantemente mantenere l’attenzione sui problemi del “giorno per giorno” e trovarvi soluzioni in tempi rapidi. Di fatto, la quotidianità assorbe le energie, anno dopo anno e ci si abitua a utilizzare, per economia mentale, soluzioni simili per problemi diversi. Spesso, si adottano le stesse soluzioni, anche quando il mondo cambia. Lo stesso Machiavelli, nei “Discorsi”, Libro III, Cap. 9, dice che le fortune degli uomini variano, perché “il fato varia i tempi, ma l’uomo non varia i modi”.

Preso in prestito dallo sport, il metodo del “Coaching” è un incredibile strumento per aiutare le persone a fare dei miglioramenti altrimenti difficili, nelle condizioni standard lavorative.

Va detto, per correttezza, che non tutti gli approcci sono equivalenti. Le tecniche, in sé stesse, possono essere apprese in modo meccanico anche da un ragazzo. Pensare, poi, che questi possa supportare un executive, un manager, lo stesso vertice di un’organizzazione è un po’ fuori misura.

Uno degli approcci più efficaci per supportare tali personaggi nella gestione di un’organizzazione, è quello realizzato con l’impiego delle tecniche di PNL.

Nuovamente, non è la conoscenza meccanicistica della PNL che basta. Ciò che fa la differenza sono una serie di capacità, come quella relazionale, la sensibilità agli stati d’animo, la capacità di leggere il cliente, in modo da riuscire a creare le condizioni per far emergere il bagaglio di competenza, di creatività, “di vita e di esperienza” che unito alla conoscenza dell’organizzazione e del mercato nel quale la stessa opera, può portare a degli “insight” significativi e, più ancora, alla pianificazione della loro realizzazione in modo efficace e creativo.

Nella fattispecie, come uno scultore, un musicista, un ballerino escono dalle rispettive scuole con molta tecnica che deve essere affinata con l’esercizio, per avere visione spaziale, orecchio all’armonia e sensazione di sé nel movimento, altrettanto il Coach deve sviluppare delle competenze che, talora, richiedono proprio che passino gli anni, dato che la sensibilità agli stati d’animo, la capacità di leggere le situazioni e, non ultimo, di comprendere le pieghe di un business, necessitano di una adeguata pratica professionale.

Il Coach che ha avuto la possibilità di maturare anche altre esperienze professionali, specialmente se diplomato Counselor, può mettere in campo strumenti di relazione interpersonali molto raffinati, che consentono di velocizzare e amplificare il risultato dell’intervento di “empowerment”.

Il Cliente che si trova a disposizione un Coach con competenze integrate di Counseling, Coaching, ma anche un’esperienza lavorativa a livello tecnico e amministrativo di livello superiore, trova nello stesso Coach un riferimento per mettere a fuoco, sviluppare e perseguire obiettivi sfidanti, con concretezza, metodo e consapevolezza. Una consapevolezza orientata anche alla capacità di “staccare” dalla quotidianità per dedicarsi alla visione di periodo, pilotando le scelte in modo sinergico alle strategie aziendali, ovvero, nel caso della Direzione di un’organizzazione, in modo tale da traguardare l’acquisizione e perfezionamento degli asset necessari allo sviluppo degli affari. Se poi, come può succedere, l’organizzazione non è di tipo commerciale, ma un’istituzione, o una PA, gli obiettivi saranno declinati a seconda delle esigenze, per migliorare l’efficienza organizzativa, l’efficacia delle Risorse Umane gestite (a partire dall’auto-efficacia) e dei processi governati, ovvero il raggiungimento degli obiettivi definiti istituzionalmente.

Il Coach che opera con gli strumenti tipici della PNL, del Counseling e delle tecniche di “empowerment” ha la possibilità di intervenire sia sui singoli, sia sulla creazione e rimodellamento dei Team, ma anche di partecipare in modo pro-attivo alla progettazione di micro e macro cambiamenti organizzativi, che devono consentire il mantenimento o, talora, il rimodellamento della Vision [identità e valori], attività quest’ultima da declinare in prima istanza a livello di progetto, quindi a livello operativo.

Da ultimo, vale la pena di sottolineare come il processo di consolidamento organizzativo possa essere condotto con estrema efficacia grazie anche a modalità tipiche del “Performance Management”, di natura behaviorista, che permette la creazione di auto-consapevolezza delle Risorse Umane, contribuendo alla loro responsabilizzazione e migliorando il coinvolgimento nella mission e nel raggiungimento degli obiettivi organizzativi.

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